Sull'acqua, nell'acqua E' calmo il mare ma da un letto d'ospedale posso solo pensarlo, non posso vederlo, né sentire il suo canto. E' calmo il mare ma da qui posso solo sognarlo e se chiudo gli occhi posso vedermi mentre cammino sulla riva, e pian piano entro nel fresco grembo, mi lascio accarezzare dall'onda che mi culla, gioco libera, leggera e abbraccio felice quell'acqua mentre immergo, nel fondo chiaro e misterioso, il mio corpo, i miei pensieri. Ma se arriva il re del male, che s'insinua tra le onde ed esplode furia cieca, travolgendo e distruggendo senza tema, schiaffeggiando quegli scogli che proteggono la costa, tutto cambia, è capovolto. Poi, una musica che ammalia, bella come una sirena, placa e annulla quella furia, e ritorna l'illusione, la speranza un po' sognante, di tornare tra le braccia di quel grande fresco grembo e potersi addormentare dolcemente su quell'onda.